PROROGA NECESSARIA PER I RIMBORSI IMU/TARES, TROPPE LE DIFFICOLTA’

I Comuni in base al decreto relativo sono obbligati a provvedere al caricamento nell’applicativo della certificazione dei rimborsi dei tributi comunali di tutte le informazioni riferite all’Imu e alla maggiorazione Tares. Procedura questa rivelata molto complessa e poco agevole, dovendo adottare un procedimento lento e macchinoso. Sono quindi venute alla luce tutte le conseguenze negative non solo per gli impiegati che si trovano materialmente a realizzare la procedura, ma soprattutto per i contribuenti che, spesso da anni attendono il rimborso delle quote versate allo Stato. Non tralasciamo inoltre tutte le difficoltà tecniche proprie dell’istruttoria, come quelle relative al documento in formato Pdf/A firmato elettronicamente da inserire nella procedura molto complessa, ciò nonostante molti Comuni pur avendo firmato elettronicamente questi documenti in Pdf/A hanno evidenziato l’impossibilità di inserire i file, o ancora l’inserimento dei dati per i Comuni risultanti dalla fusione di altri enti, il caricamento di errati versamenti della maggiorazione Tares utilizzando il codice tributo della quota comunale, specificare quale tipo di documento deve essere allegato nella procedura, utilizzando possibilmente formati che siano facilmente gestibili anche dai Comuni di minori dimensioni, privi di informatici, ancora la scadenza fissata dal decreto nel mezzo di quelle relative all’acconto dell’Imu e alla Tasi. Tutte queste problematiche quindi hanno in primo luogo mobilitato l’Anutel che con una nota inviata al ministero dell’Economia e all’ANCI, ha segnalato le numerose difficoltà da parte dei Comuni, che pervengono all’Associazione relativamente alla complessità del caricamento dei dati richiesti dalla piattaforma realizzata dal ministero per gli adempimenti previsti dal decreto ministeriale del 24 febbraio scorso sui rimborsi Imu e Tares. E’ stata così accolta, potremmo dire, la doglianza fatta riuscendo a guadagnare il necessario slittamento del termine per l’inserimento delle pratiche arretrate. Si è assolutamente consci degli ulteriori disguidi causati ai contribuenti dovuti alla mancata erogazione dei rimborsi (quote comunali già versate, riversamenti tra enti, errate suddivisioni dei tributi tra quota comunale e quota statale, ecc.) ma sarebbe stato utopico a fronte di tutte le sopra elencate difficoltà rispettare il termine imposto dal Ministero. I tecnici del ministero ora dovranno con urgenza provvedere alle correzioni della procedura, così da permettere anche l’inserimento massivo dei dati o che, quantomeno, evitino la ripetizione della medesima informazione, al fine di agevolare gli inserimenti e rendere la procedura più snella per facilitare sia gli uffici che i contribuenti stessi nel tornare in possesso di quanto a loro dovuto ormai da troppo tempo.